«Una missiva – spiegano dagli uffici legali della Paguro – inviata per conoscenza anche al Prefetto Maria Rosaria Trio, alla Procura della Repubblica di Latina e alla Procura Regionale della Corte dei Conti, per sottolineare i ritardi e i danni che l’inerzia del Comune di Aprilia sta causando sia chi come la nostra azienda ha già impegnato somme e risorse umane in previsione dell’opera di Caratterizzazione del sito, sia alla collettività in termini economici e ambientali».
Non sfuggirà infatti all’attenzione dei media e dell’opinione pubblica che tali, ingiustificati, ritardi possono comportare anche l’aggravamento – oltre che dei costi per la collettività – di eventuali rischi per la salute pubblica e l’ambiente connessi alla situazione di possibile, risalente contaminazione del sito, con le conseguenti eventuali responsabilità ambientali, penali, civili, amministrative ed erariali a carico dell’Amministrazione Comunale di Aprilia. Infatti appaiono particolarmente significative le preoccupazioni e le esigenze di urgenza formulate dalla competente ASL di Latina, riportate anche nel parere unico della Regione Lazio.
Urgenze dovute guarda caso anche al fatto che la stessa Azienda Sanitaria Locale ha evidenziato un eccesso di mortalità per patologie neoplastiche nella zona. Mentre l’Arpa Lazio nel suo parere positivo ha sottolineato la necessità di indagare sull’inquinamento della falde acquifere.
Alla luce di tutte queste considerazioni, non comprendiamo l’inerzia dell’amministrazione Terra e il rischio che, dopo aver perso nel 2013 un finanziamento regionale di 650mila per la bonifica dell’area, ora si perda anche l’opportunità di indagare sui reali rischi ambientali presenti in quella zona senza gravare sulle finanze pubbliche.