«Zingaretti e Raggi autorizzano Ama a portare i rifiuti della Capitale in Abruzzo e Toscana, spendendo 100 euro in più a tonnellata rispetto al nostro impianto»

ROMA – «Zingaretti e Raggi autorizzano Ama a portare i rifiuti della Capitale in Abruzzo e Toscana, spendendo 100 euro in più a tonnellata rispetto al nostro impianto». Oggi la nostra azienda ha inviato una dura nota indirizzata a: AMA Spa, Roma Capitale, Regione Lazio, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Ambiente, Ministero della Salute, Ministero dello Sviluppo Economico, Prefettura di Roma, Prefettura di Latina, Prefettura di Viterbo, Prefettura di Frosinone, Arpa Lazio, Asl Roma, Procura della Repubblica di Roma, Procura della Repubblica di Latina, Procura della Repubblica di Viterbo, Procura della Repubblica di Frosinone, Procura della Repubblica di Velletri, Procura della Repubblica di Civitavecchia, Procura della Repubblica di Cassino, Procura della Repubblica di Rieti, Procura Regionale della Corte dei Conti, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ARERA; per le dovute valutazioni del caso.

Il nostro obiettivo infatti è quello di portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità competenti quella che a nostro avviso sarebbe da considerare la reiterata mala gestione del ciclo dei rifiuti da parte di Ama e Regione Lazio che preferiscono  continuare a trasportare rifiuti fuori dal territorio regionale a costi più elevati per i cittadini romani e laziali, piuttosto che affidarli ad impianti di trattamento regionali in grado di garantire efficenza e risparmio alle casse pubbliche.
Non è dato dunque comprendere sotto quale profilo possa essere ritenuto “non conveniente” da parte di Ama conferire presso l’impianto della nostra azienda al costo per il solo trattamento, da noi proposto, di euro 80/ton.
Le condizioni ed i costi affrontati da AMA negli ultimi 14 mesi per l’affidamento dei rifiuti ad impianti extraregionali risultano nettamente più onerosi rispetto a quelli proposti da Rida Ambiente, che fissa invece tariffe più vantaggiose rispetto agli impianti extra regionali cui AMA si rivolge, il tutto a spese dei contribuenti, per non parlare poi delle ricadute ambientali dovute al trasporto fuori regione (inquinamento, traffico di tir e simili). Il tutto in un contesto in cui, come testimoniato anche da un recente articolo de ‘Il Sole 24 Ore’, il traffico di tir per il trasporto dei rifiuti da una regione all’altra ha raggiunto livelli allarmanti: secondo il quotidiano economico la fila dei convogli utilizzati per il trasporto dei rifiuti coprirebbe la distanza da Roma a Mosca.
Dunque, l’atteggiamento della municipalizzata, sollecitata più volte e senza alcun risultato dalla nostra azienda nel corso degli ultimi mesi, porta alla paradossale conseguenza che un impianto TBM (trattamento biologico meccanico)  presente sul territorio del Lazio, l’utilizzo del quale determinerebbe una riduzione dei costi che si ripercuotono sulle tasse pagate dai cittadini, rimanga inutilizzato per più della metà della sua reale capacità di trattamento, nonostante i costi e l’impatto ambientale, che da questa scelta derivino, ricadano poi sulle spalle della nostra collettività.